sabato 27 febbraio 2016

Vredestein vince il test estivo ADAC-TCS- ÖAMTC nella dimensione 185/65 R15 88H.

ADAC, insieme ai partner ÖAMTC e TCS, ha pubblicato i risultati del test sui pneumatici estivi 2016, che hanno visto competere un totale di 32 prodotti in due dimensioni, 185/65 R15 88H e 225/45 R17 94Y.
Le 18 prove, conformi all’utilizzo pratico, a cui sono stati sottoposti i pneumatici hanno evidenziato i punti forti e deboli.  Il comportamento specifico di ogni gomma è stato testato su vari percorsi di prova, con fondo stradale asciutto e bagnato, esaminando anche la rumorosità, il consumo di carburante, l’usura, la resistenza all’alta velocità e la durata. Alla fine di questa complessa e esigente procedura d’esame, 29 dei 32 pneumatici testati hanno ricevuto la menzione “raccomandato” o valutazioni superiori.
Tra le 16 dimensioni 185/65 R15 88H, sette prodotti sono stati definiti “molto raccomandato” grazie alle loro prestazioni equilibrate. Il vincitore, nonchè miglior pneumatico sul bagnato, in particolare quando si analizza la frenata e l’handling, è stato il Vredestein Sportrac 5. Una prestazione particolarmente importante per la casa olandese, che batte la concorrenza premium, formata da tutti i marchi principali. Il Vredestein si piazza davanti al Continental ContiPremiumContact 5, che ottiene il miglior voto sull’asciutto. A seguire, troviamo ilDunlop Sport BluResponse, il Goodyear EfficientGrip Performance, l’Hankook Kinergy Eco K425, il Nokian Line e il Kumho Ecowing ES01 KH27. Tutti questi pneumatici sono stati giudicati “molto consigliati” e sono stati lodati per il consumo di carburante, le prestazioni su asciutto e bagnato, la sicurezza e il comportamento equilibrato. Per trovare le differenze maggiori tra questi pneumatici è necessario guardare all’usura, dove Hankook, Nokian e Kumho non si sono comportati come i primi quattro.
Altri sette pneumatici, a causa di piccole e più mercate lacune, hanno ricevuto la valutazione “raccomandato”. Qui si iniziano a trovare differenze più importanti e anche qualche sorpresa. Innanzitutto, il Sava Intensa HP e l’Infinity Ecosis si piazzano davanti a marchi come Michelin e Bridgestone. Il Sava viene lodato per il comportamento sul bagnato, l’usura e il consumo, mentre risulta il peggiore nel test del rumore e presenta alcune debolezze sull’asciutto. L’Infinity è, invece, il migliore sul rumore, ma sul bagnato ha alcune carenze e il consumo è un punto di forza. A seguire troviamo il Michelin Energy Saver +, che secondo l’Adac ottiene il miglior voto per il consumo di carburante e l’usura, ma presenta alcune debolezze sul bagnato. Il Barum Brillantis 2 viene definito “ottimo per l’usura, buono per il consumo di carburante e buono sull’asciutto” presentando solo qualche debolezza sul bagnato. La seconda sorpresa è il Bridgestone Turanza T001, che conclude il test con il voto di consigliato perché è sì il migliore sull’asciutto, ma non riesce a replicare la stessa prestazione sul bagnato. Chiudono la classifica riservata ai consigliati il Nexen N Blu HD Plus e il Semperit Comfort-Life 2. Il pneumatico coreano è ottimo sull’asciutto, buono per il consumo di carburante e per l’usura, ma ha alcune debolezze sul bagnato, mentre l’austriaco è ottimo per usura e buono sull’asciutto e per il consumo di carburante, ma incerto su bagnato e rumorosità.
In fondo alla classifica troviamo un pneumatico con il rating “raccomandato con riserva”, e uno con il voto “non raccomandato”. Il Nankang Green-Sport Eco 2+ è raccomandato con riserva perché presenta marcate lacune nel comportamento su bagnato, anche se su asciutto e nel test di usura è stato giudicato buono. Questo pneumatico è ha presentato i consumi più alti del test.
In ultima posizione, non raccomandato, troviamo il GT Radial Champiro VP1, definito “molto scarso sul bagnato”, in particolare nel test di frenata. Inoltre, sebbene sia ottimo per l’usura e buono per il consumo di carburante, presenta anche debolezze sull’asciutto. Il produttore, tuttavia, ha ricordato che questo pneumatico è stato sostituito dal nuovo modello, il Champiro FE1.
Al test ha partecipato anche il Pirelli Cinturato P1 Verde, ma nelle prove sul bagnato si sono riscontrate massicce differenze prestazionali per il modello. Adac ha affermato che, a detta della casa interpellata in merito, gli esemplari carenti provenivano da un particolare stabilimento di produzione. Spiegazione questa che è stata confermata da ulteriori test effettuati su pneumatici acquistati presso la sede di produzione interessata. Di conseguenza, il modello è stato eliminato dalle rimanenti prove. Adac afferma che “non è in grado di fornire risultati esaustivi per questo prodotto, in quanto né gli pneumatici che hanno performato meglio né quelli con esito peggiore sono stati sottoposti all’insieme di verifiche standard come per il resto della selezione. Secondo le indicazioni del produttore, lo stabilimento in questione avrebbe omesso di modificare la mescola del Cinturato P1 Verde come da specifiche. Attualmente il problema è in via di risoluzione.”
Grazie agli esami trasversali delle serie, i test dei tre enti permettono di analizzare in dettaglio e confrontare non solo le varie marche, bensì più treni dello stesso modello. I pneumatici vengono testati in diverse discipline e scarti anche minimi nei rilevamenti (ad es. nella frenata sul bagnato) determinano l’esclusione del prodotto dalle ulteriori sequenze di prova e quindi la non pubblicazione dei risultati.
Fonte: http://www.pneusnews.it/
Link completo: http://www.pneusnews.it/2016/02/26/vredestein-vince-test-estivo-adac-tcs-oamtc-nella-dimensione-18565-r15-88h/

venerdì 26 febbraio 2016

Il TCS ha messo alla prova 32 gomme di dimensioni 185/65 R15 e 225/45 R17. Scopri quali sono gli pneumatici più efficienti e sicuri.

La primavera sta arrivando e promette sole e temperature piacevoli, due ingredienti che catalizzano la voglia di viaggiare e, se le gomme della nostra auto sono un po' "stanche", è venuto il tempo di cambiarle. La scelta può essere facilitata dalla prova comparata che il CTS ha fatto su 32 pneumatici estivi.
DUE MISURE, TANTE AUTO - La comparativa (leggi i risultati nel PDF in allegato) si è svolta in un circuito test e ha comportato prove dettagliate su asfalto bagnato e asciutto e valutazioni sullarumorosità di rotolamento, il consumo di carburante, l'usura e laresistenza all'alta velocità. Le misure scelte, 185/65 R15 88H e 225/45 R17 94Y, sono molto diffuse: la più piccola è usata da molti modelli del segmento B e anche da qualcuno di classe superiore mentre la più grande, disponibile anche con indice di velocità Y (fino a 300 km/h) è diffusa in auto più prestanti. Anticipiamo subito che i risultati sono stati confortanti: su un campione di 32 pneumatici soltanto due hanno ottenuto una valutazione minore di "raccomandato": uno è stato giudicato "raccomandato con riserva" e un altro ha avuto un "non raccomandato".
UNA MEDIA ALTA - Dettagliando per misura possiamo dire che gli pneumatici con dimensioni 185/65 R15 88H erano 167 fra di loro hanno esibito prestazioni equilibrate e positive in tutti gli aspetti considerati e si sono quindi meritati una definizione di "molto raccomandato" mentre altri 7, a causa di piccole lacune, hanno ricevuto la valutazione "raccomandato"; uno ha ottenuto la menzione "raccomandato con riserva" e solo uno è stato giudicato "non raccomandato". Anche i 16 pneumatici delle dimensioni 225/45 R17 94Y sono stati sottoposti alle stesse prove: se solo 4 hanno conquistato il "molto raccomandato", 11 hanno la valutazione di "raccomandato" e uno soltanto è sceso a "raccomandato con riserva". Fra i modelli per i cerchi da 15", Vredestein Goodyear hanno brillato per il comportamento sul bagnato, mentre Continental ha impressionato sull'asciutto come Dunlop, che si è inoltre dimostrato molto scorrevole. La fascia dei "raccomandati" ha mostrato qualche punto debole:Sava non ha brillato sull'asciutto, Infinity ha avuto qualche incertezza sia sull'asciutto sia sul bagnato mentre Michelin è stato parco e resistente ma migliorabile sul bagnato. Il "raccomandato con riserva" Nankang innalza i consumi e non va molto bene sul bagnato. Troppo incerto in tutte le condizioni il "non raccomandato" Champiro. Negli pneumatici da 17"Continental spicca per la buona tenuta in tutte le condizioni, l'ESA consuma poco, Pirellieccelle sul bagnato mentre Vredestein si distingue sull'asciutto. HankookSavaNokian eYokohama cedono un po' sul bagnato mentre a Maxxis viene attribuito il "raccomandato con riserva" per un grip sul bagnato non buono.
L'AFFAIRE PIRELLI - Stupisce l'assenza di Pirelli nel gruppo degli pneumatici nella dimensione 185/65 R15 88H ma il TCS ha fornito una dettagliata spiegazione a questa mancanza. Il "candidato" Pirelli, il Cinturato P1 Verde, durante le prove sul bagnato ha evidenziato differenze nelle prestazioni troppo accentuate, spiegate dal Costruttore con il fatto che un certo stabilimento produttivo non avrebbe aggiornato la mescola del Cinturato P1 Verde come da specifiche, un problema in via di risoluzione. In effetti questa spiegazione è stata confermata da test condotti su altri esemplari di questa copertura ma il TCS non ha ritenuto di sottoporre le gomme a tutte le verifiche standard previste per il resto della selezione. I test del TCS sono dichiarati come in grado di analizzare e confrontare non solo le varie marche, ma anche più treni dello stesso modello. Se si rilevano scarti prestazionali anche piccoli in esemplari diversi dello stesso modello, esso viene escluso dalle altre prove e quindi non vengono pubblicati i risultati. Ricordiamo che i risultati completi dei test sulle gomme sono consultabili tramite l'applicazione gratuita del TCS per iOS, che permette anche di consultare in ogni momento i test sui pneumatici degli ultimi due anni; una funzione di ricercafornisce i risultati delle gomme delle dimensioni desiderate. Le informazioni sono disponibili in tedesco, francese, italiano e inglese.
di Nicodemo Angì

Fonte: http://www.sicurauto.it/
Link completo: http://www.sicurauto.it/pneumatici-auto/news/test-pneumatici-estivi-2016.html

mercoledì 10 febbraio 2016

Nella scelta degli pneumatici l’etichetta europea non basta!

Il nuovo tipo di etichetta europea ideata per i consumatori e finalizzata a garantire un risparmio in termini di benzinanon si sta rivelando un parametro molto attendibile. Molte sono le problematiche ancora da risolvere, più che altro riguardanti la mancanza, attualmente, di un organismo di controllo indipendente che possa monitorare le informazioni riportate dalle case produttrici.
L’esigenza di creare una sorta di lista per la classificazione degli pneumatici è sorta perchè si è visto come una serie di fattori accessori in una macchina possano influire notevolmente sul consumo globale di benzina. Il tipo di pneumatici e il loro stato manutentivo rientrano in questi parametri.

E’ stato calcolato che un’autovettura che viaggia con pneumatici logorati, non a pressione o con alta resistenza al rotolamento possono provocare un incremento del consumo in termini di carburante compreso tra il 10 e il 20% in più. A tal fine, la scelta di una buona marca e la costanza nella manutenzione può essere una valida alternativa per mantenere costanti i propri consumi. Per aiutare gli automobilisti in tal senso, quindi, da circa due anni è stata introdotta l’ etichetta europea, un sistema di monitoraggio in cui vengono ogni casa produttrice riporta alcuni dati circa le prestazioni degli pneumatici. La sua consultazione, quindi, può essere d’aiuto per una scelta consapevole.

Prestazioni riportate
In genere, i valori indicati sulle etichette europee riguardano, come prima indicazione, laclassificazione di risparmio sul carburante, che è compresa tra A e G e vengono indicati con una variazione cromatica che oscilla dal verde (A), al giallo e al rosso (G). La fascia verde è la più conveniente, in quanto potrebbe portare a un risparmio di circa 6 litri di carburante ogni 1000 chilometri.
L’aderenza sul bagnato è il secondo parametro indicato nell’etichetta e si riferisce al tempo di frenata dell’autoveicolo su un suolo bagnato. Anche in questo caso, la scala di valori è indicata da lettere comprese dalla A (migliore aderenza) alla F (peggiore aderenza). L’importanza di questo parametro è fondamentale in termini di sicurezza del conducente in caso di guida con avverse condizioni meteo.
Le emissioni esterne di rumorosità rappresentano un ulteriore parametro di classificazione riportato e vengono rappresentate da onde nere che si propagano da una ruota: maggiore è il numero delle onde, meno silenzioso sarà lo pneumatico. I valori riscontrati, in genere, sono misurati in decibel e rapportati in scala logaritmica. Quest’ultimo valore è particolarmente importante in termini di inquinamento acustico come fonte di stress, soprattutto nei grandi centri abitati, dove la portata delle macchine circolanti è alta. Se tutte le autovetture avessero un indice di rumorosità minimo, la soglia di stress globale scenderebbe di molto.
Il caso: è stata un’iniziativa di successo?
Dopo un’anno circa dall’uscita della normativa riguardante la lettura dell’etichetta europea, sono cominciate le prime analisi statistiche per capirne l’andamento. Ciò che è emerso è che, effettivamente, la sua presenza risultava importante per il consumatore ma il valore dato cambiava molto a seconda del Paese considerato. Infatti, anche se la maggior parte di essi erano a conoscenza della legislatura che ne era alla base, solo per alcuni rappresentava un importante parametro di consultazione all’atto dell’acquisto. I valori a cui più veniva data importanza era la resistenza al rotolamento (il cui valore deve essere basso per poter portare a un risparmio), mentre l’aderenza al bagnato era il secondo parametro. La rumorosità non veniva praticamente considerata. In realtà, è emerso un quadro complessivo abbastanza limitato, in quanto, secondo il pubblicol’etichetta è incompleta: sarebbe stato preferibile riportare anche altre indicazioni, come per esempio, la resa chilometrica dello pneumatico su strada.
E’ stato interessante anche notare come cambiassero le risposte degli interessati in funzione del luogo di appartenenza: gli inglesi hanno dichiarato di non utilizzare affatto l’etichetta come parametro per la propria scelta; risposta diametralmente opposta a quella rilasciata, per esempio, dai cittadini francesi. A livello nazionale, gli italiani hanno mostrato di darle la giusta importanza, dichiarando il costo chilometrico come parametro maggiormente considerato.
Fatto sta che, attualmentesi pone un problema diversoche riguarda la veridicità delle informazioni riportate dalle case produttrici sull’etichetta europea. Infatti, sono stati effettuati in Germania, dall’Osservatorio per i Consumatori unitamente con l’Automobil Club Tedesco, una serie di appositi test sul bagnato, condotti con pneumatici sia appartenenti ai marchi più noti che meno conosciuti.
Tali test hanno messo in luce una serie di discrepanze notevoli tra quanto constatato a livello pratico e quanto dichiarato ufficialmente. I risultati discordanti, a onor di cronaca, riguardavano principalmente le aziende più piccole, ma ciò non toglie che un accadimento del genere inficia un’operazione globale studiata per fornire vantaggi ai consumatori, non ai produttori.

Il problema fondamentale, quindi, è che queste etichette europee, così come sono state formulate, consistono in autocertificazioni che ogni casa produttrice di pneumatici rilascia. Di conseguenza, in mancanza di un organismo di controllo terzo e indipendente, ognuna può scrivere con buona approssimazione i valori più convenienti.
Possibili soluzioni
Se da un lato, quindi, è encomiabile la volontà di regolamentare a livello legislativo la scelta dei parametri da considerare per gli pneumatici è, al tempo stesso, fondamentale sensibilizzare il consumatore verso una scelta consapevole, in primo luogo per garantire la propria sicurezza e poi per offrirgli anche un risparmio tangibile.
A tal fine, però, sia la Commissione Europea che la Comunità Europea, hanno necessità di predisporre appositi enti che controllino le informazioni rilasciate, dotati dell’autorità di rilasciare sanzioni se dovessero scoprire il falso. Un progetto del genere è stato già richiesto in via ufficiale dalle principali aziende leader su mercato. In questo modo si darebbe il giusto valore all’investimento fatto sull’etichetta europea, incentivando ulteriormente il consumatore a prendere sul serio la sua consultazione.

Fonte: lindro.it
Link completo: http://www.lindro.it/nella-scelta-degli-pneumatici-letichetta-europea-non-basta/

martedì 2 febbraio 2016

È molto importante controllare regolarmente la pressione dei pneumatici della propria auto. Recatevi presso il vostro gommista di fiducia!

Tabella Pressione gomme

La pressione gomme è la quantità d’aria che viene immessa all’interno del pneumatico in modo da garantire la perfetta aderenza quando “impatta” con il suolo. La misurazione è in “bar” (1 bar corrisponde a circa 1 kg/cm2).
È molto importante verificare periodicamente il livello di pressione adatta dei propri pneumatici.
Prima di procedere al controllo, è necessario essere a conoscenza del valore di pressione gomme esatto per la propria auto. Si tratta di un dato indicato sia sul libretto di circolazione che all’interno dellosportellino del serbatoio.
Viene infatti segnalato un livello di pressione pneumatici consigliato dallo stesso produttore del veicolo. Di solito è compreso tra i 1.8/1.9 e 2.3/2.4 bar. In alcuni casi può essere superato per spingersi fino a 2.7 bar (ad esempio con il proprio veicolo in pieno carico).

Controllo Pressione pneumatici

Verificare la pressione delle gomme non è una operazione complicata nel caso si disponga di un manometro. Ad esempio, per chi ama il fai da te, sono in vendita collegati ad appositi compressori (di varie dimensioni) che possono essere trasportati tramite piccole ruote.
In alternativa è sempre possibile recarsi presso il proprio gommista di fiducia.
È molto importante controllare regolarmente la pressione degli pneumatici della propria auto. Ecco perchè.
Con l’aumentare dei chilometri percorsi, la gomma tende infatti aperdere pressione. Circolare con pneumatici sgonfi può essere causa di diverse negative conseguenze in termini di consumi e sicurezza.
Si registrerà una usura dei bordi del battistrada, un eccessivosurriscaldamento del pneumatico (può portare allo scoppio) e un minor controllo del veicolo.

 Pressione gomme auto usura
Una bassa pressione è anche una delle principali cause di Acquaplaning. Quest’ultimo si verifica quando, su strada bagnata, i pneumatici perdono aderenza con l’asfalto, sbandando pericolosamente e perdendo il controllo del proprio veicolo.
Un altro fattore da tenere in considerazione è l’effetto negativo sulconsumo di carburante. Una minore pressione influisce sulla resistenza al rotolamento e dunque, in parole povere, richiede una quantità maggiore di carburante che si ripercuote negativamente sul proprio portafogli.
Naturalmente è negativo anche gonfiare in modo spropositato il pneumatico, in quanto è una operazione che provoca una usura centrale del battistrada e conseguente deformazione della stessa gomma, oltre a non assicurare la giusta aderenza al suolo, vedendo aumentato lo spazio di frenata per una minore tenuta di strada.
Se il proprio veicolo è dotato di sensori di pressione delle gomme, saranno questi ultimi a segnalare alla centralina eventuali anomalie.  Oggi tutte le nuove auto sono dotate di un sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici (TPMS).
 Pressione gomme auto sensore

Pressioni gomme consigli

Si consiglia di controllare regolarmente la pressione degli pneumatici del prorpio veicolo.
È opportuno sapere che le gomme sull’asse anteriore sono maggiormente sottoposte a tensioni, in quanto sopportano un peso più elevato causato della presenza del motore.
Un altro consiglio è di controllare il livello di pressione con le gomme a freddo, per evitare di riscontrare valori alterati provocati dal fenomeno della dilatazione termica.
Infine dopo lunghi viaggi in auto è sempre auspicabile di controllare lo stato di pressione di tutti e quattro gli pneumatici.

Fonte: http://autoblog.atuttonet.it/
Link completo: http://autoblog.atuttonet.it/sicurezza-auto/pressione-gomme-auto.php