venerdì 26 febbraio 2016

Il TCS ha messo alla prova 32 gomme di dimensioni 185/65 R15 e 225/45 R17. Scopri quali sono gli pneumatici più efficienti e sicuri.

La primavera sta arrivando e promette sole e temperature piacevoli, due ingredienti che catalizzano la voglia di viaggiare e, se le gomme della nostra auto sono un po' "stanche", è venuto il tempo di cambiarle. La scelta può essere facilitata dalla prova comparata che il CTS ha fatto su 32 pneumatici estivi.
DUE MISURE, TANTE AUTO - La comparativa (leggi i risultati nel PDF in allegato) si è svolta in un circuito test e ha comportato prove dettagliate su asfalto bagnato e asciutto e valutazioni sullarumorosità di rotolamento, il consumo di carburante, l'usura e laresistenza all'alta velocità. Le misure scelte, 185/65 R15 88H e 225/45 R17 94Y, sono molto diffuse: la più piccola è usata da molti modelli del segmento B e anche da qualcuno di classe superiore mentre la più grande, disponibile anche con indice di velocità Y (fino a 300 km/h) è diffusa in auto più prestanti. Anticipiamo subito che i risultati sono stati confortanti: su un campione di 32 pneumatici soltanto due hanno ottenuto una valutazione minore di "raccomandato": uno è stato giudicato "raccomandato con riserva" e un altro ha avuto un "non raccomandato".
UNA MEDIA ALTA - Dettagliando per misura possiamo dire che gli pneumatici con dimensioni 185/65 R15 88H erano 167 fra di loro hanno esibito prestazioni equilibrate e positive in tutti gli aspetti considerati e si sono quindi meritati una definizione di "molto raccomandato" mentre altri 7, a causa di piccole lacune, hanno ricevuto la valutazione "raccomandato"; uno ha ottenuto la menzione "raccomandato con riserva" e solo uno è stato giudicato "non raccomandato". Anche i 16 pneumatici delle dimensioni 225/45 R17 94Y sono stati sottoposti alle stesse prove: se solo 4 hanno conquistato il "molto raccomandato", 11 hanno la valutazione di "raccomandato" e uno soltanto è sceso a "raccomandato con riserva". Fra i modelli per i cerchi da 15", Vredestein Goodyear hanno brillato per il comportamento sul bagnato, mentre Continental ha impressionato sull'asciutto come Dunlop, che si è inoltre dimostrato molto scorrevole. La fascia dei "raccomandati" ha mostrato qualche punto debole:Sava non ha brillato sull'asciutto, Infinity ha avuto qualche incertezza sia sull'asciutto sia sul bagnato mentre Michelin è stato parco e resistente ma migliorabile sul bagnato. Il "raccomandato con riserva" Nankang innalza i consumi e non va molto bene sul bagnato. Troppo incerto in tutte le condizioni il "non raccomandato" Champiro. Negli pneumatici da 17"Continental spicca per la buona tenuta in tutte le condizioni, l'ESA consuma poco, Pirellieccelle sul bagnato mentre Vredestein si distingue sull'asciutto. HankookSavaNokian eYokohama cedono un po' sul bagnato mentre a Maxxis viene attribuito il "raccomandato con riserva" per un grip sul bagnato non buono.
L'AFFAIRE PIRELLI - Stupisce l'assenza di Pirelli nel gruppo degli pneumatici nella dimensione 185/65 R15 88H ma il TCS ha fornito una dettagliata spiegazione a questa mancanza. Il "candidato" Pirelli, il Cinturato P1 Verde, durante le prove sul bagnato ha evidenziato differenze nelle prestazioni troppo accentuate, spiegate dal Costruttore con il fatto che un certo stabilimento produttivo non avrebbe aggiornato la mescola del Cinturato P1 Verde come da specifiche, un problema in via di risoluzione. In effetti questa spiegazione è stata confermata da test condotti su altri esemplari di questa copertura ma il TCS non ha ritenuto di sottoporre le gomme a tutte le verifiche standard previste per il resto della selezione. I test del TCS sono dichiarati come in grado di analizzare e confrontare non solo le varie marche, ma anche più treni dello stesso modello. Se si rilevano scarti prestazionali anche piccoli in esemplari diversi dello stesso modello, esso viene escluso dalle altre prove e quindi non vengono pubblicati i risultati. Ricordiamo che i risultati completi dei test sulle gomme sono consultabili tramite l'applicazione gratuita del TCS per iOS, che permette anche di consultare in ogni momento i test sui pneumatici degli ultimi due anni; una funzione di ricercafornisce i risultati delle gomme delle dimensioni desiderate. Le informazioni sono disponibili in tedesco, francese, italiano e inglese.
di Nicodemo Angì

Fonte: http://www.sicurauto.it/
Link completo: http://www.sicurauto.it/pneumatici-auto/news/test-pneumatici-estivi-2016.html

mercoledì 10 febbraio 2016

Nella scelta degli pneumatici l’etichetta europea non basta!

Il nuovo tipo di etichetta europea ideata per i consumatori e finalizzata a garantire un risparmio in termini di benzinanon si sta rivelando un parametro molto attendibile. Molte sono le problematiche ancora da risolvere, più che altro riguardanti la mancanza, attualmente, di un organismo di controllo indipendente che possa monitorare le informazioni riportate dalle case produttrici.
L’esigenza di creare una sorta di lista per la classificazione degli pneumatici è sorta perchè si è visto come una serie di fattori accessori in una macchina possano influire notevolmente sul consumo globale di benzina. Il tipo di pneumatici e il loro stato manutentivo rientrano in questi parametri.

E’ stato calcolato che un’autovettura che viaggia con pneumatici logorati, non a pressione o con alta resistenza al rotolamento possono provocare un incremento del consumo in termini di carburante compreso tra il 10 e il 20% in più. A tal fine, la scelta di una buona marca e la costanza nella manutenzione può essere una valida alternativa per mantenere costanti i propri consumi. Per aiutare gli automobilisti in tal senso, quindi, da circa due anni è stata introdotta l’ etichetta europea, un sistema di monitoraggio in cui vengono ogni casa produttrice riporta alcuni dati circa le prestazioni degli pneumatici. La sua consultazione, quindi, può essere d’aiuto per una scelta consapevole.

Prestazioni riportate
In genere, i valori indicati sulle etichette europee riguardano, come prima indicazione, laclassificazione di risparmio sul carburante, che è compresa tra A e G e vengono indicati con una variazione cromatica che oscilla dal verde (A), al giallo e al rosso (G). La fascia verde è la più conveniente, in quanto potrebbe portare a un risparmio di circa 6 litri di carburante ogni 1000 chilometri.
L’aderenza sul bagnato è il secondo parametro indicato nell’etichetta e si riferisce al tempo di frenata dell’autoveicolo su un suolo bagnato. Anche in questo caso, la scala di valori è indicata da lettere comprese dalla A (migliore aderenza) alla F (peggiore aderenza). L’importanza di questo parametro è fondamentale in termini di sicurezza del conducente in caso di guida con avverse condizioni meteo.
Le emissioni esterne di rumorosità rappresentano un ulteriore parametro di classificazione riportato e vengono rappresentate da onde nere che si propagano da una ruota: maggiore è il numero delle onde, meno silenzioso sarà lo pneumatico. I valori riscontrati, in genere, sono misurati in decibel e rapportati in scala logaritmica. Quest’ultimo valore è particolarmente importante in termini di inquinamento acustico come fonte di stress, soprattutto nei grandi centri abitati, dove la portata delle macchine circolanti è alta. Se tutte le autovetture avessero un indice di rumorosità minimo, la soglia di stress globale scenderebbe di molto.
Il caso: è stata un’iniziativa di successo?
Dopo un’anno circa dall’uscita della normativa riguardante la lettura dell’etichetta europea, sono cominciate le prime analisi statistiche per capirne l’andamento. Ciò che è emerso è che, effettivamente, la sua presenza risultava importante per il consumatore ma il valore dato cambiava molto a seconda del Paese considerato. Infatti, anche se la maggior parte di essi erano a conoscenza della legislatura che ne era alla base, solo per alcuni rappresentava un importante parametro di consultazione all’atto dell’acquisto. I valori a cui più veniva data importanza era la resistenza al rotolamento (il cui valore deve essere basso per poter portare a un risparmio), mentre l’aderenza al bagnato era il secondo parametro. La rumorosità non veniva praticamente considerata. In realtà, è emerso un quadro complessivo abbastanza limitato, in quanto, secondo il pubblicol’etichetta è incompleta: sarebbe stato preferibile riportare anche altre indicazioni, come per esempio, la resa chilometrica dello pneumatico su strada.
E’ stato interessante anche notare come cambiassero le risposte degli interessati in funzione del luogo di appartenenza: gli inglesi hanno dichiarato di non utilizzare affatto l’etichetta come parametro per la propria scelta; risposta diametralmente opposta a quella rilasciata, per esempio, dai cittadini francesi. A livello nazionale, gli italiani hanno mostrato di darle la giusta importanza, dichiarando il costo chilometrico come parametro maggiormente considerato.
Fatto sta che, attualmentesi pone un problema diversoche riguarda la veridicità delle informazioni riportate dalle case produttrici sull’etichetta europea. Infatti, sono stati effettuati in Germania, dall’Osservatorio per i Consumatori unitamente con l’Automobil Club Tedesco, una serie di appositi test sul bagnato, condotti con pneumatici sia appartenenti ai marchi più noti che meno conosciuti.
Tali test hanno messo in luce una serie di discrepanze notevoli tra quanto constatato a livello pratico e quanto dichiarato ufficialmente. I risultati discordanti, a onor di cronaca, riguardavano principalmente le aziende più piccole, ma ciò non toglie che un accadimento del genere inficia un’operazione globale studiata per fornire vantaggi ai consumatori, non ai produttori.

Il problema fondamentale, quindi, è che queste etichette europee, così come sono state formulate, consistono in autocertificazioni che ogni casa produttrice di pneumatici rilascia. Di conseguenza, in mancanza di un organismo di controllo terzo e indipendente, ognuna può scrivere con buona approssimazione i valori più convenienti.
Possibili soluzioni
Se da un lato, quindi, è encomiabile la volontà di regolamentare a livello legislativo la scelta dei parametri da considerare per gli pneumatici è, al tempo stesso, fondamentale sensibilizzare il consumatore verso una scelta consapevole, in primo luogo per garantire la propria sicurezza e poi per offrirgli anche un risparmio tangibile.
A tal fine, però, sia la Commissione Europea che la Comunità Europea, hanno necessità di predisporre appositi enti che controllino le informazioni rilasciate, dotati dell’autorità di rilasciare sanzioni se dovessero scoprire il falso. Un progetto del genere è stato già richiesto in via ufficiale dalle principali aziende leader su mercato. In questo modo si darebbe il giusto valore all’investimento fatto sull’etichetta europea, incentivando ulteriormente il consumatore a prendere sul serio la sua consultazione.

Fonte: lindro.it
Link completo: http://www.lindro.it/nella-scelta-degli-pneumatici-letichetta-europea-non-basta/

martedì 2 febbraio 2016

È molto importante controllare regolarmente la pressione dei pneumatici della propria auto. Recatevi presso il vostro gommista di fiducia!

Tabella Pressione gomme

La pressione gomme è la quantità d’aria che viene immessa all’interno del pneumatico in modo da garantire la perfetta aderenza quando “impatta” con il suolo. La misurazione è in “bar” (1 bar corrisponde a circa 1 kg/cm2).
È molto importante verificare periodicamente il livello di pressione adatta dei propri pneumatici.
Prima di procedere al controllo, è necessario essere a conoscenza del valore di pressione gomme esatto per la propria auto. Si tratta di un dato indicato sia sul libretto di circolazione che all’interno dellosportellino del serbatoio.
Viene infatti segnalato un livello di pressione pneumatici consigliato dallo stesso produttore del veicolo. Di solito è compreso tra i 1.8/1.9 e 2.3/2.4 bar. In alcuni casi può essere superato per spingersi fino a 2.7 bar (ad esempio con il proprio veicolo in pieno carico).

Controllo Pressione pneumatici

Verificare la pressione delle gomme non è una operazione complicata nel caso si disponga di un manometro. Ad esempio, per chi ama il fai da te, sono in vendita collegati ad appositi compressori (di varie dimensioni) che possono essere trasportati tramite piccole ruote.
In alternativa è sempre possibile recarsi presso il proprio gommista di fiducia.
È molto importante controllare regolarmente la pressione degli pneumatici della propria auto. Ecco perchè.
Con l’aumentare dei chilometri percorsi, la gomma tende infatti aperdere pressione. Circolare con pneumatici sgonfi può essere causa di diverse negative conseguenze in termini di consumi e sicurezza.
Si registrerà una usura dei bordi del battistrada, un eccessivosurriscaldamento del pneumatico (può portare allo scoppio) e un minor controllo del veicolo.

 Pressione gomme auto usura
Una bassa pressione è anche una delle principali cause di Acquaplaning. Quest’ultimo si verifica quando, su strada bagnata, i pneumatici perdono aderenza con l’asfalto, sbandando pericolosamente e perdendo il controllo del proprio veicolo.
Un altro fattore da tenere in considerazione è l’effetto negativo sulconsumo di carburante. Una minore pressione influisce sulla resistenza al rotolamento e dunque, in parole povere, richiede una quantità maggiore di carburante che si ripercuote negativamente sul proprio portafogli.
Naturalmente è negativo anche gonfiare in modo spropositato il pneumatico, in quanto è una operazione che provoca una usura centrale del battistrada e conseguente deformazione della stessa gomma, oltre a non assicurare la giusta aderenza al suolo, vedendo aumentato lo spazio di frenata per una minore tenuta di strada.
Se il proprio veicolo è dotato di sensori di pressione delle gomme, saranno questi ultimi a segnalare alla centralina eventuali anomalie.  Oggi tutte le nuove auto sono dotate di un sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici (TPMS).
 Pressione gomme auto sensore

Pressioni gomme consigli

Si consiglia di controllare regolarmente la pressione degli pneumatici del prorpio veicolo.
È opportuno sapere che le gomme sull’asse anteriore sono maggiormente sottoposte a tensioni, in quanto sopportano un peso più elevato causato della presenza del motore.
Un altro consiglio è di controllare il livello di pressione con le gomme a freddo, per evitare di riscontrare valori alterati provocati dal fenomeno della dilatazione termica.
Infine dopo lunghi viaggi in auto è sempre auspicabile di controllare lo stato di pressione di tutti e quattro gli pneumatici.

Fonte: http://autoblog.atuttonet.it/
Link completo: http://autoblog.atuttonet.it/sicurezza-auto/pressione-gomme-auto.php

venerdì 29 gennaio 2016

Vredestein lancia SnowTrac5, più efficienti con Full Silica Compound.

Le gomme invernali SnowTrac5 nascono nel Centro Ricerca e Sviluppo a Enschede da un’innovativa tecnica di miscelazione e silenizzazione.


Cosciente del fatto che l'inverno sta pian piano avanzando e con esso le temperature basse, la neve e il ghiaccio, Vredestein ha presentato il nuovo Snowtrac 5, pneumatico invernale. A tal proposito, va ricordato che per percorrere alcune strade, bisogna già aver equipaggiato la propria automobile con gli pneumatici invernali (o comunque avere a bordo le catene da neve); ad ogni modo, l'obbligo delle gomme invernali o delle catene scatterà come di consueto dal 15 novembre. Torniamo allo Snowtrac 5, ecco le sue caratteristiche.
SVILUPPO OLANDESE - Vredestein Snowtrac 5 è un pneumatico invernale progettato per affrontare le situazioni di marcia del veicolo in condizioni meteo difficili, che presentano asfalto molto bagnato, freddo, innevato e con una scarsa aderenza. Per il suo sviluppo, i tecnici Vredestein hanno condotto un percorso evolutivo che tenesse conto di tre parametri: la sicurezza, le prestazioni e la durata nel tempo. Anche Snowtrac 5 è statosviluppato a Enschede, nei Paesi Bassi, nel nuovo Centro di Ricerca e Sviluppo globale pneumatici per veicoli passeggeri di Apollo Tyres. I solchi laterali nelle spalle del battistradasono stati studiati per assicurare una maggiore stabilità del pneumatico, garantendo più grip con il manto stradale e maggior precisione di guida in curva.
MESCOLA E DESIGN - La nuova mescola del battistrada dello Snowtrac 5 è stata ottenuta grazie all'utilizzo di tecniche di miscelazione innovative possibili grazie al nuovo miscelatore tandem che consente alle prime fasi di miscelazione e silanizzazione di avvenire in parallelo così da creare un "Full Silica Compound". Il design di questo pneumatico è caratterizzato da una linea snella, che comunque dona al pneumatico un aspetto assolutamente solido. La zona centrale dello Snowtrac 5 mette in risalto il battistrada realizzato a forma di "V",mentre angoli geometrici speciali al centro creano un solco continuo. Tutto ciò viene proposto per garantire una maggiore stabilità, precisione in curva e un comfort di guida migliore rispetto al passato.
QUESTIONE DI LAMELLE - Grazie a una trama di lamelle non parallele e alla loro lunghezza, lo strato di pellicola creato da ghiaccio, acqua e neve dovrebbe essere destinato a rompersi con più facilità. Le lamelle hanno diverse forme e profondità e sono orientate in varie direzioni; inoltre, la profondità delle lamelle è stata aumentata di quasi il 30% rispetto al suo predecessore, lo Snowtrac 3. Lo studio dei tecnici Vredestein è stato incentrato nel trovare il giusto equilibrio tra le lamelle di direzione laterale e longitudinale, utile a garantire la migliore trazione e aderenza in curva su superfici bagnate e in presenza di neve e ghiaccio. Lo Snowtrac 5 è basato sul design della tecnologia Stealth, lanciata dai militari per rendere i loro veicoli più silenziosi, per questo una delle sue sfide da vincere è contro la rumorosità. Lo Snowtrac 5 è disponibile dalla misura 145-70 R13 71 T alla più grande 205-70 R15 96 T.
di Francesco Parente
Fonte: http://www.sicurauto.it/
Link completo: http://www.sicurauto.it/pneumatici-auto/news/vredestein-lancia-snowtrac5-piu-efficienti-con-full-silica-compound.html

giovedì 21 gennaio 2016

Bridgestone DriveGuard: i vantaggi dei runflat accessibili a tutti

Bridgestone ha lanciato ieri a Montecarlo il nuovo pneumatico DriveGuard, che, in caso di foratura o danneggiamento, consente a tutte le auto dotate di TPMS di proseguire la marcia per 80 km a 80 km/h. Il nuovo pneumatico mette di fatto i vantaggi dei runflat, fino ad oggi riservati solo ad alcune marche e modelli di auto, a disposizione di tutti gli automobilisti che possiedono una vettura con i sensori di misurazione della pressione delle gomme. Anche l’ambiente trae dei benefici da questa nuova tecnologia, perché, il pneumatico, oltre ad essere completamente riciclabile come PFU, cosa che non avviene con altre soluzioni, elimina anche la necessità di tenere a bordo la gomma di scorta, diminuendo così il peso dell’auto e il consumo di carburante.
L’innovativo prodotto della casa giapponese nasce in Italia, nel Centro Tecnico di Roma, dove negli ultimi due anni si è lavorato sui materiali e sul disegno per ottenere una gomma che per handling e prestazioni fosse pari ai pneumatici tradizionali, ma che, in caso di foratura – anche sulla spalla – , si comportasse come un runflat. Il fianco della gomma è infatti rinforzato, mentre carcassa, mescola e disegno collaborano sinergicamente per disperdere il calore generato dalla marcia in condizioni di sottogonfiaggio.
Bridgestone DriveGuard verrà prodotto in Polonia e sarà disponibile in 19 misure per i pneumatici estivi e in 11 misure per gli invernali: da 185/65 R15 a 245/40 R18. Per SUV e trasporto leggero non è ancora disponibile.
“Montecarlo è stata scelta come location dell’evento per sottolineare l’importanza di questo lancio per Bridgestone, ma anche in quanto giusto mix tra passione per l’automobile e per lo stile di vita”, ha dichiarato Stefano Parisi, direttore di Bridgestone Europe South Region, spiegando che all’evento hanno partecipato 300 giornalisti provenienti da tutta Europa e suddivisi in due giornate: automotive e lifestyle. Un’altra novità è infatti proprio questa: Bridgestone ha deciso di rivolgersi direttamente all’utente finale, con una campagna pubblicitaria massiva su tutti i media, finalizzata a promuovere la domanda spontanea del prodotto. Ma anche i rivenditori sono stati coinvolti nell’evento e a 200 di loro, questa settimana, è dedicata un’intera giornata di presentazioni e test drive nell’affascinante costa francese.
“Tra febbraio e marzo è anche previsto un intenso programma di eventi formativi in Italia, – aggiunge Parisi – perché vogliamo mettere i rivenditori nelle condizioni di saper proporre al meglio questo nuovo prodotto. Già a gennaio e febbraio sarà invece possibile ordinare le gomme, che saranno disponibili a fine marzo-aprile, in tempo per il cambio stagione e in concomitanza con la campagna pubblicitaria”.
Secondo il responsabile di Bridgestone per l’Italia e per tutti i Paesi del Sud Europa, davvero di progresso si tratta, perché il progresso vero consiste nel rendere accessibile a tutti qualcosa che prima era privilegio di una nicchia di utenti. Si tratta però anche di un bacino di potenziale clientela consistente e in rapida crescita, visto che già da fine 2014 le vetture di nuova immatricolazione sono munite di TPMS. “Considerando il parco auto di 35 milioni di unità e una media di 1,5 milioni di immatricolazioni all’anno, stimiamo che nel 2016 siano circa mezzo milione le auto che, tenuto conto della necessità del cambio pneumatici, potrebbero generare una domanda potenziale sulla gamma DriveGuard. Ed è una quota di mercato che tende a crescere in maniera esponenziale”, afferma Parisi.
Il  nuovo Bridgestone DriveGuard può essere proposto solo ed esclusivamente ai clienti che si presentano con vetture dotate di TPMS, sia diretto che indiretto, e anche questa “limitazione” è a conferma della qualità delle prestazioni della gomma anche in caso di foratura o danneggiamento. Senza TPMS, infatti, un automobilista distratto potrebbe non accorgersi nemmeno di avere forato e rischierebbe di superare quegli 80 km che sono il confine massimo di percorrenza, sufficienti per  risolvere l’imprevisto, ma soprattutto per raggiungere il gommista il prima possibile per poter riparare la gomma anziché doverla sostituire.
“Il lancio di questo nuovo prodotto cade nel momento giusto, – sottolinea Parisi – perché nel settore la novità del TPMS, che comporta oggettivamente una maggiore complessità, è ancora in divenire e il DriveGuard può essere un motivo in più per viverla come un occasione di business e crescita professionale. Questo nuovo prodotto sfrutta infatti proprio questa complessità in senso positivo e ne trae dei benefici importanti, purché naturalmente si riesca a proporlo attivamente alla clientela”.
Il nuovo prodotto è destinato a tutti coloro che sono sensibili ai temi della sicurezza, in particolare alle famiglie con bambini e alle donne, ma in realtà a tutti coloro che vogliono evitare il disagio di gestire una situazione imprevista, fastidiosa e, a volte, anche pericolosa, perché – si sa – si buca sempre nel momento sbagliato e nel posto sbagliato. Secondo un sondaggio realizzato da Bridgestone, che proprio dal cliente finale è partita per sviluppare il prodotto, il 60% degli automobilisti ha bucato una gomma negli ultimi 4 anni, provando una sensazione di insicurezza e impotenza, oltre che perdendo tempo fino a 3 ore.
Tra coloro che sicuramente comprerebbero un prodotto con le caratteristiche del DriveGuard e coloro che lo prenderebbero seriamente in considerazione, il 75% del campione si dichiara disponibile a pagare il 20% in più rispetto a un prodotto tradizionale. Bridgestone andrà infatti a collocare il DriveGuard con un gap del 15-20% in più rispetto al prodotto standard al cliente finale. “Ciò è giustificato proprio dal fatto – dice Parisi – che il DriveGuard offre un beneficio addizionale, in caso di foratura, rispetto alla gomma standard, ma non rappresenta in nessun modo un compromesso in termini di sicurezza: l’aderenza su bagnato è infatti in classe A nell’etichetta europea e il comfort e la resistenza al rotolamento (C) sono pari ai pneumatici standard (come termine di paragone in occasione dell’evento di Montecarlo è stato usato il Turanza T001)”.
Oltre all’accessibilità estesa dei benefici del runflat, il Bridgestone DriveGuard è innovativo anche per la copertura dei potenziali danni: non solo il battistrada, ma anche il fianco e non solo forature, ma anche danneggiamenti più ampi. “DriveGuard offre una soluzione rivoluzionaria per tutti i tipi di danneggiamento ed è una soluzione che è universale nell’applicazione, a differenza delle proposte simili sul mercato, che sono invece tarate ad hoc per quelle vetture che vengono così concepite già in fase di produzione”, spiega Parisi.
Per ottenere questo risultato Bridgestone ha lavorato sul fianco della gomma, rinforzandolo un po’ come avviene per le runflat e introducendo la Tecnologia Cooling Fin: delle alette disegnate nel fianco del pneumatico che incanalano l’aumento di temperatura sui fianchi verso il cerchio, preservando così l’integrità della gomma e migliorando la sicurezza e la durabilità.
Una innovativa tela di carcassa in poliestere garantisce un’alta resistenza alla generazione di calore, migliorando la durabilità del pneumatico. Inoltre la mescola ad alto contenuto di silice e con tecnologia Nano Pro Tech riduce l’attrito tra le molecole di carbonio, diminuendo così la generazione di calore nei fianchi e aiutando il pneumatico a non perdere la propria forma.
Per prevenire fenomeni di aquaplaning, il battistrada presenta un’elevata lamellatura nella parte centrale con ottimizzazione della distribuzione dei vuoti verso la parte centrale della struttura. Infine l’aderenza in curva è garantita dai blocchi collegati sulla spalla con una migliore distribuzione della pressione di contatto.
Bridgestone DriveGuard si presenta come qualcosa di veramente inedito nel settore e sicuramente offrirà i gommisti delle nuove opportunità di vendita. Inoltre, pur essendo frutto di sofisticate tecnologie, il valore aggiunto che offre all’utente finale è estremamente facile da comprendere sia razionalmente che emotivamente.
“Il beneficio offerto all’automobilista dal DriveGuard va ben oltre la sicurezza, perchè è garanzia di serenità di guida e prevenzione degli imprevisti. Per il gommista invece rappresenta una novità assoluta da offrire ai clienti e un prodotto che gli permette di sfruttare l’introduzione dei TPMS e valorizzare ulteriormente la propria professionalità”, conclude Stefano Parisi.

Fonte: http://www.pneusnews.it/
Link completo: http://www.pneusnews.it/2016/01/20/bridgestone-driveguard-i-vantaggi-dei-runflat-accessibili-a-tutti/

BS winter

sabato 9 gennaio 2016

Mangiato troppo durante le feste? Fate esercizio con i pneumatici!

Per quelli che hanno passato le feste a tavola, la catena britannica di officine  ha preparato una simpatica iniziativa. L’azienda ha infatti creato, insieme al personale trainer Mikah Simpson, una serie di esercizi che hanno come protagonista un pneumatico.
Mangiato troppo durante le feste? Fate esercizio con i pneumatici
Il programma sarà anche spiegato e dimostrato gratuitamente ogni domenica di gennaio presso il centro New Kent Road a Londra, con due sessioni gratuite da 30 minuti che dovrebbero bruciare, secondo l’azienda, fino a 1.200 calorie.
L’idea è nata grazie ai tecnici Kwik-Fit, che hanno notato un legame tra il loro livello di fitness e la quantità di tempo trascorso nel sollevamento dei pneumatici. “Non c’è alcun dubbio che i pneumatici sono una brillante base per un lavoro fisico. Possono essere utilizzati sia per il sollevamento che per esercizi cardio”, commenta Simpson. “La cosa più importante per rimettersi in forma è semplicemente iniziare e fare qualcosa che ti piace. Promettiamo di creare un’atmosfera divertente, lasciando ai partecipanti la sensazione di aver fatto qualcosa di utile.”

Fonte: pneusnews.it
Link completo: http://pneusnews.it/2016/01/08/mangiato-troppo-durante-le-feste-fate-esercizio-con-i-pneumatici/

lunedì 4 gennaio 2016

Uno pneumatico intelligente per dimezzare gli incidenti.

Made in Italy, arriverà sul mercato nel 2017: grazie a una serie di sensori informerà il conducente dello stato di usura e di eventuali anomalie in tempo reale.

Anche gli italiani entrano nell’ambito mercato delle connected car. È tutto made in Italy il progetto Smart tyre, nato dalle menti di Arash Golamzadeh Nasrabadi, Alessandro Biondi, Alessio Balsini e Davide Calvaresi della scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. La loro startup, Wriggle Solutions, ha infatti brevettato un sistema informatico in grado di rilevare lo stato d’usura delle gomme delle automobili, segnalando eventuali danneggiamenti.

Più sicurezza alla guida
Si tratta di un sistema di sensori e unità di elaborazione dati che s’integra con i computer di bordo dei veicoli tramite le tecnologie dell’Internet of things L’hardware, grazie a complessi algoritmi, rielabora le informazioni captate dai sensori che sono posizionati sugli pneumatici e allerta il guidatore in caso si verifichino problemi. «Il sistema suggerisce al conducente il momento migliore per cambiare le gomme del veicolo. I vantaggi di questo servizio sono molteplici: si possono prevenire gli incidenti, che nel 43% delle circostanze sono dovuti proprio alla mancata manutenzione degli pneumatici, e inoltre si possono ridurre notevolmente i consumi energetici, con un taglio dei costi operativi stimati dall’2% al 3% annui. Circolare con gomme in cattive condizioni fa aumentare il dispendio di carburante», spiega Arash Golamzadeh Nasrabadi, Ceo di Wriggle Solutions

Sul mercato dal 2017

Il sistema è ancora in una fase sperimentazione e la startup ha già avviato contatti con le maggiori aziende produttrici di pneumatici per testare l’apparecchio. Il lancio sul mercato è previsto nel 2017 e i quattro giovani si stanno dando da fare. Proprio a dicembre la Wriggle solutions è entrata a far parte di Ego, un programma di accelerazione d’impresa inaugurato dalla Ericsson. Per due anni i quattro ricercatori avranno un proprio ufficio nel Campus Ericsson di Roma e saranno supportati dalla multinazionale svedese nello sviluppo del loro progetto, attraverso consulenze gratuite e la fornitura di nuovi contatti commerciali.

Missione: auto conessa
L’ambizione dei fondatori della Wriggle solutions è quella di “aggredire” il mercato delle auto connesse, in particolare in quello della sensoristica su gomme, che, secondo stime americane, nel 2019 genererà un giro d’affari di 5,6 miliardi di dollari. La ricerca dei partner industriali è appena cominciata. Si guarda con interesse alle casa automobilistiche, alle aziende produttrici di pneumatici ma anche alle compagnie assicurative, che grazie alle black box stanno ormai cominciando a rivoluzionare l’offerta dei loro servizi, vendendo polizze personalizzate e definendo in premi assicurativi in base al comportamento di guida del cliente. E il progetto Smart tyre asseconda il trend. «Con questa tecnologia si potrà risparmiare sul premio assicurativo dal 15 al 25%», calcola il Ceo di Wriggle solutions. La logica è quella delle prevenzione: disponendo di un sistema che segnala in tempo reale lo stato di usura delle gomme ed eventuali danni si può intervenire tempestivamente ed evitare che si verifichino incidenti, con benefici in termini di risparmio sia per la assicurazioni, per le quali i costi di risarcimento saranno più bassi, sia per i clienti che in questo modo non vedranno lievitare il prezzo della loro polizza.

Fonte: http://corriereinnovazione.corriere.it/
Link completo: http://corriereinnovazione.corriere.it/2016/01/04/pneumatico-intelligente-dimezzare-incidenti-b628cf1c-b2d7-11e5-8f58-73f8cf689159.shtml